Il fegato grasso è una condizione comune, associata principalmente al diabete di tipo 2 e all'obesità, in cui il grasso si accumula nel fegato. Alcune persone con fegato grasso svilupperanno cirrosi epatica o cancro al fegato, ma è difficile identificare questi individui in tempo. Attualmente vengono utilizzati diversi sistemi di punteggio in cui il rischio di malattia epatica è stimato utilizzando parametri clinici ed esami del sangue, consentendo ai medici di identificare le persone con fibrosi epatica avanzata. Però, non è chiaro quanto questi sistemi siano efficaci nel prevedere il rischio di gravi malattie del fegato nella popolazione generale.
I ricercatori dietro il presente studio hanno preso la coorte AMORIS, che contiene i dati dei campioni di sangue di oltre 800, 000 persone che erano state esaminate durante i controlli sanitari e nelle cure primarie a Stoccolma tra il 1985 e il 1996. I punteggi di vari sistemi di punteggio basati sul sangue sono stati confrontati con i registri nazionali per identificare le persone che hanno sviluppato una grave malattia del fegato fino a 27 anni dopo.
I loro risultati mostrano che, sebbene vi sia un chiaro legame tra i punteggi di alcuni dei sistemi di punteggio esaminati e il rischio di malattie del fegato, l'affidabilità generale dei metodi è solo moderata. I sistemi di punteggio erano più efficaci per le persone con fattori di rischio noti per il fegato grasso, come il diabete di tipo 2, di quanto non lo fossero per le persone senza fattori di rischio noti. I ricercatori hanno anche scoperto che il rischio di sviluppare una grave malattia del fegato era molto basso nelle persone con punteggi normali nei sistemi di punteggio esaminati.
I risultati potrebbero essere utilizzati per identificare le persone a rischio molto basso di sviluppare malattie del fegato in futuro, evitando così l'inutile fornitura di cure. Detto ciò, sono necessari nuovi metodi per trovare persone nella popolazione generale a rischio particolarmente elevato di sviluppare gravi malattie del fegato e che richiedono cure mediche".
Dottor Hannes Hagström, epatologo presso il Karolinska University Hospital in Svezia e professore associato presso il Dipartimento di Medicina, Karolinska Institutet (Solna e Huddinge) e corrispondente autore dello studio