Marzo è il mese della "Consapevolezza del cancro al colon". Il cancro del colon-retto è la seconda causa di decessi per cancro tra donne e uomini messi insieme, seconda solo al cancro ai polmoni. Abbiamo ritenuto opportuno descrivere le attuali linee guida per lo screening e la sorveglianza del cancro del colon-retto (CRC). Lo screening si riferisce a un test di screening di routine in un paziente asintomatico. Nel caso del CRC, questo assume più comunemente la forma di una colonscopia per un paziente di 50 anni. La sorveglianza si riferisce a un esame di follow-up; ad esempio, una colonscopia di follow-up per un paziente che presenta polipi alla colonscopia iniziale.
Esistono tre linee guida di screening per CRC, tutte del 2008. Queste includono la Multi-Society Task Force (MSTF) degli Stati Uniti; la US Preventive Services Task Force (USPSTF); e l'American College of Gastroenterology (ACG). Per quanto riguarda le linee guida sulla sorveglianza del polipo del colon e/o del CRC, le principali società GI hanno rilasciato una dichiarazione di consenso congiunta in un rapporto del 2012.
Le linee guida ACG offrono l'approccio più chiaro e semplice allo screening del CRC. Le altre due linee guida (MSTF e USPSTF) sono simili alle linee guida ACG ma sono un po' più complicate e offrono una strategia di "menu di opzioni". Le linee guida ACG offrono una strategia "preferita" che semplifica e riduce le discussioni con i pazienti. Uno studio ha mostrato che i pazienti avevano maggiori probabilità di sottoporsi allo screening del CRC con l'approccio strategico "preferito" rispetto al più complicato approccio "menu di opzioni". Le linee guida delineate di seguito si applicano solo ai pazienti asintomatici senza una storia familiare di CRC o una storia personale di malattia infiammatoria intestinale o sindrome da poliposi.
Abbiamo incluso gli articoli completi come riferimento:
I test delle feci (FIT o FOBT) non sono necessari entro 5 anni dalla colonscopia
La decisione di continuare la colonscopia negli anziani dovrebbe essere individualizzata sulla base di una valutazione del beneficio, del rischio e di altre condizioni mediche.
È importante notare che altri fattori entrano in gioco quando si determina l'intervallo appropriato per la successiva colonscopia del paziente. I gastroenterologi tengono conto della qualità della preparazione, dei problemi anatomici confondenti (ad es. grave malattia diverticolare), dei problemi medici concomitanti e della storia familiare.